Ciao,
oggi voglio parlarti di DESIDERI… e delle tre “tipologie di biellesi” che ho avuto modo di conoscere tramite la mia professione di psicologa.
Non sto ovviamente parlando di categorie rigide:
tra l’una e l’altra esistono sfumature che rendono unico ogni essere umano ma si tratta di distinzioni che possono aiutare a rendersi conto di come si è e… di come si desidera diventare.
La notte di san Lorenzo a Biella
Sono appena terminati i giorni in cui tutti “desideriamo” un po’ di più…
Tra il 10 agosto ed il 14 agosto di ogni anno il fenomeno delle Perseidi (uno sciame di detriti prodotto dal passaggio della cometa Swift-Tuttle) concede all’essere umano un ritorno al pensiero magico che rende tanto bella l’infanzia.
Il biellese, specialmente, se si sale ad Oropa, a Bielmonte, a Graglia o sul sentiero del Tracciolino, regala ancora angoli di cielo senza un eccesso di inquinamento luminoso e così, anche gli abitanti di Biella “migrano” in posti isolati per sognare un po’, per alzare gli occhi al cielo e sperare…
E’ come se nella notte delle stelle cadenti il Biellese si scrollasse di dosso il peso dello stereotipo che recita che:
a Biella non c’è futuro…
Biella è una città morta…
a Biella non c’è nulla da fare…
e ci si concedesse di dar libero sfogo ai sogni…
Ma i Biellesi desiderano ancora?
I miei pazienti non sono solo di Biella, in quanto lavoro molto via skipe, e dunque ho occasione di entrare in contatto con persone che provengono da altre città, regioni e nazioni.
Ciò che sto per descriverti dunque, non lo ritrovo solo nella realtà biellese ma posso assicurarti che per le vie di Biella la probabilità di incontrare il “rinunciatario” o il “rancoroso” è assai più alta che altrove…
A Biella prevalgono due atteggiamenti nei confronti dei desideri:
il rinunciatario o il rancoroso.
Un abitante di Biella desidera come qualunque altro cittadino del mondo ma, tendenzialmente, opta tra due atteggiamenti mentali e comportamentali:
ATTEGGIAMENTO A:
non desidero più nulla, sono passivo, rinunciatario,
vivo ma in realtà sopravvivo.
Chi adotta questo atteggiamento pensa che Biella non abbia nulla da offrire.
Se si tratta di una persona anziana tenderà a lamentarsi dell’oggi rimpiangendo i fasti del passato (mai esistiti poi?).
Se si tratta di un giovane vorrà “scappare” per cercare l’alchimia altrove. Ovviamente, tal giovane, rimarrà deluso perché…
la “fiamma del desiderio” occorre cercarla, prima di tutto,
dentro se stessi.
Se smetti di desiderare solo perché il contesto non ti aiuta,
se guardi solo a ciò che non va e non pretendi che la tua mente impari a trovare comunque ciò che funziona beh:
il problema non è certo Biella… il problema sei tu.
Tu che hai smesso di cogliere le occasioni perché troppo convinto che non esistano e, soprattutto, perché aspetti che cadano dal cielo… come le stelle cadenti.
Le occasioni le crei prima dentro di te e poi, grazie a tale atteggiamento, fuori di te.
ATTEGGIAMENTO B:
non mi fermo,
corro senza meta alla perenne ricerca di qualcosa di meglio.
Questo approccio al desiderio è apparentemente più “giusto” perché facilmente sovrapponibile all’atteggiamento di una persona realmente propositiva e attiva… con una differenza però…
E’ l‘atteggiamento di chi non sa fermarsi e passa da un desiderio all’altro, senza mai essere grato di ciò che ha e, dunque, senza mai riuscire a godere di ciò che poi ottiene…
Tale atteggiamento spesso è causato dall’incapacità di accettare il presente e dal voler tornare indietro ad una condizione precedente che, magari, era migliore ma non può più tornare:
un anziano che vuole avere le stesse forze ed energie di quando era giovane;
un malato che lotta per tornare ad essere la persona sana di prima;
una persona che è stata lasciata e non ne vuole sapere di lasciar andare chi non può più far parte della sua vita, ecc…
Questo modo di approcciarsi alla vita è quanto di più autodistruttivo ci sia, specialmente a Biella, città in cui, è vero, le occasioni lavorative e relazionali non sono sempre di così facile accesso…
Cosa osservo passeggiando per
via Italia o agli Orsi?
Il mio essere psicologa qualche volta esce dal mio studio professionale sito a Vigliano Biellese e mi porta ad osservare la realtà con un filtro differente per poter poi aiutare al meglio i miei pazienti.
E così, mi capita di camminare per le vie della nostra Biella cercando schemi di comportamento ricorrenti e potenziali soluzioni per incrementare il benessere di chi mi richiede un percorso di sostegno psicologico.
A Biella noto 3 tipologie di uomini/donne:
- IL PASSIVO, RINUNCIATARIO, VITTIMISTA: persona dallo sguardo triste e rassegnato (l’atteggiamento A);
- IL RANCOROSO / FALSO-PRODUTTIVO: persona che corre ma, lo si vede dal modo di muoversi, quasi senza meta, sempre in affanno e con un velo di rabbia mal celato in volto (l’atteggiamento B);
- IL SERENO EQUILIBRISTA: persona con una luce negli occhi che esprime la capacità di continuare a desiderare senza legarsi al desiderio, perché consapevole che la vita non è un qualcosa su cui sia possibile avere il controllo totale.

Il “sereno equilibrista” sa:
- riconoscere quali battaglie ha senso combattere;
- accettare il cambiamento e vederne il bello (e quando il bello non è così palese lo cerca con tenacia e determinazione);
- essere flessibile con se stesso e con gli altri;
- godere dei piccoli momenti di gioia che ogni giornata può regalare, percependoli come momenti di profonda beatitudine.
La mia psicologia a cosa serve
a Biella?
Chi mi conosce lo sa:
per me la psicologia è una “cosa pratica”e, dunque,
sento che la mia professione ha un senso quando consente di operare
il passaggio da passivo o rancoroso
a sereno equilibrista.
E’ un’evoluzione che riguarda tutti e quando qualche giorno fa mi sono imbattuta in questa citazione:
“Non rovinare quello che hai, desiderando ciò che non hai.
Ricorda che ciò che ora hai un tempo era tra le cose che speravi di avere”
(Epicuro)
beh… ho pensato a tanti giovani e meno giovani biellesi e non ho potuto trattenermi dal parlare di questo tema che tanto si addice alla Notte di San Lorenzo appena trascorsa…
Il mio augurio per te…
L’Etimologia della parola desiderio é:
DE-sidera = rimanere ad aspettare sotto le stelle…
Questa è la giusta via per il benessere? Si e no…
Il mio augurio per i biellesi è:
saper continuare ad aspettare (desiderare) senza quell’accanimento che rende ciechi al bello dell’oggi e
senza quella passività e vittimismo che rende,
giorno dopo giorno, sempre più soli.
Se sei interessato/a ad approfondire puoi prenotare il tuo primo colloquio compilando il form che trovi qui sotto…

Dott.ssa Valeria Mora
Psicologa cognitivo comportamentale e sistemica
Sono la Dott.ssa Valeria Mora e svolgo la mia attività di psicologa a Biella e provincia da ormai diversi anni. Dimentica il mito dello psicologo da film: non uso lettini, lavoro con tantissime persone sane che da me trovano: ascolto attento, nessun giudizio, consigli concreti con solide basi cognitivo-comportamentali, sistemiche e comunicative.